Dopo circa 6 anni di sviluppo, a detta di molti insider abbastanza travagliato, abbiamo finalmente tra le mani l’ultimo capitolo della saga di Master Chief, HALO INFINITE.
Ma anche dopo oltre due mesi dall’uscita sul mercato, siamo pienamente sicuri che molti di voi saranno ora assaliti da più dubbi che certezze: ad esempio, chi sarebbero gli ETERNI? Cosa e’ davvero successo ad ATRIOX? E soprattutto, qual’è il senso del FINALE LEGGENDARIO? Sono qui per questo, ovviamente siete avvisati, spoilers in arrivo.
Durante i 6 mesi che Master Chief avrebbe trascorso sperduto ed al freddo nello spazio profondo, prima che fosse trovato da Fernando Esparza “Echo 216”, gli Esiliati erano nel pieno delle trivellazioni sulla superficie di ZETA HALO, alla ricerca di un essere conosciuto come l’HARBINGER, membro di una razza conosciuta come gli Eterni. Gli Esiliati stessi sapevano ben poco circa questa creatura, ma Atriox, in qualche modo, era fermamente convinto che fosse davvero importante per il futuro della propria specie. Dopo averlo liberato, gli Esiliati scoprono ben presto che di avere in comune un obiettivo primario: riparare completamente l’anello che li ospitava, Zeta Halo.
Nelle fasi conclusive della storia, Master Chief riesce in qualche modo a mettere fine ai progetti dell’Harbinger, senza pero’ essere in grado di fermare l’altro progetto segreto della creatura: assicurare il ritorno degli Eterni. Ne parleremo meglio tra qualche istante.
Passiamo per un attimo ad analizzare la scena appena dopo i lunghissimi titoli di coda, ed ancora a quella visionabile solo dopo aver concluso la campagna a livello Leggendario. Nella scena, ci troviamo su di un altra frazione di Zeta Halo, dove un seppur sfattissimo ma più vivo che mai Atriox maneggia quello che sembra un antico manufatto, ponendolo infine in cima ad un piedistallo. Lo stesso manufatto sembrerebbe essere presente, se ci pensate bene, in un’altra porzione della campagna, e sembrerebbe avere delle strane connessioni proprio con l’Harbinger. Appena il manufatto viene poggiato, davanti a lui si manifesta un portale che ci mostra quelli che sembrerebbero Cabine di Conservazione, stessi congegni gia visti in Halo Legends, precisamente nell’episodio Origini I – Prima Parte.

Questi facevano parte delle misure conservative attuate dai Precursori per preservare la vita dopo l’attivazione delle Installazioni Halo; il tutto consisteva nel prelevare DNA o addirittura esemplari in vita di tutte le razze senzienti, che andavano evidentemente stockate o indicizzate, a seconda dei casi, direttamente sull’Arca, la fucina degli anelli Halo, forse uno dei pochi posti al sicuro dal fuoco delle Installazioni. Appurato che queste cabine di conservazione avessero, nei piani iniziali dei Precurori, uno scopo a prima vista puramente conservativo e se vogliamo positivo, quelle presenti su Zeta Halo avrebbero invece degli obiettivi completamente diversi. Quando i sette anelli si attivarono e fecero fuoco precisamente nel 97.445 BCE, le radiazioni emesse ebbero l’unico scopo di sterminare ogni forma di vita senziente che avrebbe fatto gola al parassita Flood. L’obiettivo degli anelli era proprio questo, far perire di fame il parassita, eliminando proprio la sua primaria fonte di cibo.
Ma in qualche modo, gli Eterni sopravvissero all’arma più potente e letale dell’intero Universo, a prima vista senza aver subito alcuna perdita. Da quello che si intende da piccoli tratti di audiologs all’interno della campagna di Halo Infinite, veniamo a sapere che 649 Desponent Pyre, il monitor dell’Installazione 07, venne a conoscenza degli Eterni solo dopo che gli anelli furono attivati. Portò cosi Zeta Halo nei pressi della galassia abitata dagli Eterni, e subito dopo tentò di contattare quello che rimaneva della società dei Precursori per richiedere ordini sul da farsi.
Per quelli che non hanno chiaro quest’ultimo passaggio, cerchiamo di fare chiarezza. Quando le installazioni Halo fecero fuoco circa 100.000 anni fa, ci fu un piccolo gruppo di Precursori che riuscirono a sopravvivere rifugiandosi sull’Arca. Il loro scopo di vita era molto semplice: dovevano occuparsi di re-inseminare i vari Mondi con le varie specie stockate sull’Arca, e risistemare le Installazioni casomai ce ne fosse stato bisogno in un futuro lontano. Ovviamente, non tutto andò secondo i piani. Appena saputo che una razza era completamente sopravvissuta al fuoco degli Anelli, i Precursori decisero di incontrarli, e quello che ne scaturì fu la tragica decisione di rinchiuderli su Zeta Halo, e buttare la chiave.
Quello che Atriox vorrebbe in realtà dagli eterni è qualcosa per la quale dobbiamo attendere un pò per scoprire del tutto. Curioso è il simbolo presente nelle Cabine di Conservazione degli Eterni: avrebbe una certa somiglianza proprio col simbolo che caratterizza la razza degli Esiliati, il marchio di Atriox. Forse una coincidenza, forse tutto fatto di proposito…lo scopriremo.
Con tutto questo in mente possiamo tranquillamente approcciarci al finale Leggendario, che succede la scena analizzata poc’anzi. Nel 97.368 bce, 77 anni dopo l’attivazione degli anelli, un Precursore conosciuto come il GRANDE EDITTO, starebbe avendo una conversazione con il monitor Desponent Pyre circa il contenimento degli Eterni. Pyre avrebbe dei dubbi circa l’irregolarità di questa decisione e dell’intero processo, ma il Grande Editto non ne avrebbe affatto. Il Precursore comunicherebbe quindi con un altro membro della sua razza, conosciuto come Criterion, semplicemente confermandogli di procedere (quasi sicuramente intendendo di procedere con il contenimento). Tutto questo, a detta sua, per preservare l’ordine e la loro verità, proprio come riferiva Desponent Pyre all’interno dei suoi audiologs.
Proprio Pyre all’interno di uno di questi messaggi audio, specula sul fatto che la paura più grande dei precursori, forse ancor di più di quella per i Flood, sia perdere il loro potere.
Il Grande Editto continua riferendo che gli Eterni sarebbero stati presto dimenticati, grazie anche al naturale passare del tempo. La risposta perentoria di Desponent Pyre fu disarmante: “Il tempo non è un costrutto che possiamo controllare”. Il Grande Editto conclude con la frase: “E non possiamo permettere che se ne impossessino”.
Alcuni fan e speculatori avrebbero dedotto che questo passaggio possa rappresentare, in un certo modo, i viaggi nel tempo. Altri pensano che sia stato proprio Atriox ad essere mandato indietro nel tempo. Ovviamente il Grande Editto no parla apertamente di questo aspetto durante il suo sproloquio, quindi sono solo speculazioni. Con gli Eterni apparentemente immuni al fuoco degli Halo, il Precursore è giustamente molto spaventato che questa razza possa mettere i bastoni tra le ruote ai loro obiettivi. E che l’unica maniera per capirci qualcosa sarebbe stata quella di stockarli e studiarli in tutte le maniere possibili, grazie anche agli instancabili ingegneri Huragok, conosciuti grazie ad Halo 3 ODST ed Halo Reach.
Il timore di Desponent Pyre a questo punto è che tutto questo sia un compito leggermente complicato da portare a compimento da solo, ma il Grande Editto lo assicura che non lo sarà affatto. Dato che “Offensive Bias e’ stato attivato”.
Chi e’ OFFENSIVE BIAS?
Per comprenderlo, dobbiamo tornare sui nostri passi, precisamente ad Halo 3. Nascosti in punti chiave delle missioni della campagna, ci si trovava di fronte ai Terminali, che contenevano tantissime informazioni e dettagli sulla guerra Precursori-Flood accaduta circa 100.000 anni prima. Tra tutti questi messaggi ce ne era uno abbastanza particolare e diverso dagli altri, creato da Mendicant Bias, la più avanzata Intelligenza Artificiale creata dai Precursori. Purtroppo, durante una missione atta a studiare e a carpire tutto quello che era possibile circa i Flood, venne infine corrotta dallo stesso parassita, diventandone parte integrante. Proprio per contrastare la nuova forma di Mendicant Bias, i Precursori crearono Offensive Bias. Mai del tutto indipendente come l’IA precedente, Offensive Bias aveva solo uno scopo: eliminare la minaccia e preservare i segreti dei Precursori. Con gli Anelli pronti a far fuoco, Mendicant Bias oramai completamente nelle mani dei Flood, non ebbe altra soluzione che cercare di lanciare un ultimo assalto al mondo dei Precursori. Offensive Bias doveva cercare di fermarne l’avanzata, o almeno rallentarla. E fu proprio quello che successe: gli Anelli si attivarono pienamente e senza intoppi, così da consentire ad Offensive Bias di dare il colpo di grazia alle forze dapprima numericamente superiori di Mendicant Bias, ora sconfitta e pronta per essere portata sull’Arca per il giudizio finale.
Il destino di Mendicant Bias lo sappiamo soprattutto grazie ai libri ma anche ai Terminali; Offensive Bias non è invece mai stato preso in considerazione in nessun gioco di Halo, fino ad oggi.
Sebbene molti fans avrebbero voluto la presenza fisica e scenica, anche in minima parte, di Mendicant Bias nella trama di Halo Infinite, soprattutto per le sue innumerevoli connessioni proprio con Zeta Halo, uno dei grandi vantaggi di introdurre proprio ora Offensive Bias all’interno di un probabile futuro DLC della campagna, sarebbe proprio la mancanza di informazioni su di essa. Offensive Bias ha talmente poche citazioni e si hanno cosi scarsi dettagli che la 343 industries avrebbe davvero solo l’imbarazzo della scelta su come introdurla e incastrarla nelle trame di un prossimo aggiornamento.
Sorprendentemente, delle tracce di Offensive Bias potrebbero essersi già palesate in Halo Infinite, proprio nelle fasi finali del gioco. Precisamente mentre l’arma prova a fermare l’Harbinger nel suo tentativo di liberare gli eterni, l’IA fa notare a John che qualcosa nel sistema sta cercando di aiutarla, e guarda caso un misterioso portale si apre davanti ai due proprio nel momento nel quale hanno bisogno di una via di fuga. Potrebbero essere stati questi i primi segni della presenza di Offensive Bias? Ovviamente siamo tutti super eccitati che in un prossimo futuro potremmo aver a che fare con questa importantissima IA dei Precursori, ma non possiamo di certo ignorare gli altri due nuovi personaggi che il finale leggendario ci ha donato. Il Grande Editto e Criterion.
Sintatticamente, i due nuovi personaggi derivano da:
Editto/e·dìt·to/sostantivo maschile
- ordinanza emanata da un’autorità, specialmente nell’antica roma.
criterio/cri·tè·rio/sostantivo maschile
norma su cui si fondano le distinzioni, i giudizi, le diverse linee d’azione o di condotta.
In sostanza entrambi i sostantivi hanno una diretta connessione con la Legge.
La società dei Precursori era impostata e suddivisa in diverse Caste, che ovviamente consentivano ad alcuni di poter primeggiare su altri. Una delle Caste più imponenti sotto quest’aspetto era proprio quella dei GIURIDICI. Erano la casta che si occupava di supervisionare e catalogare ogni fatto avvenuto nell’Ecumene. I Giuridici erano un misto tra un giudice e un gestore di archivio. Interrogavano i soggetti tramite Catalog, una strana forma di Precursore, più simile ad un crostaceo che ad un bipede, il quale inviava alla rete dei Giuridici tutti i dati raccolti. Probabilmente, questi 2 nuovi personaggi sono due sopravvissuti appartenuti in passato a questa Casta.
La campagna di Halo Infinite lascia aperte tantissime porte, e le speculazioni sono davvero all’ordine del giorno, soprattutto grazie a questo finale Leggendario. Ormai si attende solo la presenza scenica di Offensive Bias, dopo tantissimi anni l’alone di mistero che circonda questa pericolosissima IA potrebbe svanire. Sono stati introdotti nuovi personaggi appartenenti ai Precursori, ed ora che è stato scovato il luogo dove gli Eterni furono internati, Atriox potrebbe essere al comando della più imponente fazione che l’intera Galassia abbia mai potuto testimoniare, sin dai tempi d’oro dei Precursori.